Archi, la terra natia di Marcello Fonte

Marcello FonteViene al mondo a Melito di Porto Salvo e nel mondo cresce ad Archi di Reggio Calabria. Gioca in una discarica che si estende appena oltre la strada, dove per colpa di un trancio di pizza con le olive non vede arrivare una 112 arancione che lo manda in coma per tre giorni. L’investitore offre alla madre l’auto per farsi perdonare, ma quando si sveglia, lui vuole un tamburo, ché il flicorno costa troppo. Suona nella banda di quartiere da mattina fino a sera, poi il fratello scenografo gli chiede di salire a Roma, perché serve un suonatore comparsa per tre giorni, che non finiscono più. Dorme in una cantina occupata e si infiltra nei set e nei teatri di posa, per mesi aggiusta ciò che si rompe, avvita tutto quello che si può avvitare, si fa offrire i cestini di produzione e un ruolo di sostituzione, perché è l’unico a Cinecittà che sa le battute a memoria. Studia e diventa un eguale nei centri sociali, che i poteri vogliono sgomberati: si dà da fare al Teatro Valle occupato, poi al Nuovo Cinema Palazzo; tira calcio popolare e fa il bucato dell’Atletico San Lorenzo. Riprende tutto con la GoPro per un canale Youtube per i 25 iscritti: una foto profilo con la fisarmonica, grafiche pacchiane e un italiano dinoccolato. Si autodefinisce asino e su questa cosa gira un piccolo film intimista, fa piccole partisugli schermi e i palcoscenici per anni. Poi diventa il “canaro” del genio Garrone, che lo intercetta al Palazzo, e veste i panni di un tenero assassino che cerca l’affetto di uomini e bestie nella Magliana scordata da dio e dalle istituzioni. Per l’interpretazione vince con merito il premio come miglior attore al Festival di Cannes dalle mani di Benigni e alla platea di superstar dice: “Da piccolo chiudevo gli occhi, sentivo la pioggia sulle lamiere di casa e immaginavo gli applausi, ora li apro e ci siete voi, il cinema è la mia casa”. Il sogno si realizza, a tutti vuole bene e adesso è ricambiato. Del sabato dei principi sposi e degli atleti immortali, la favola che dovrebbe brillarci a lungo negli occhi è quella di Marcellino Fonte, di mestiere attore.