Archi, sintomi di rivolta contro la mala gestione dei rifiuti

Al via l’iniziativa popolare “Autogestione dei punti di raccolta dei rifiuti”

Il comitato di quartiere “Il Popolo di Archi” teme l’ennesima disfatta ai danni del territorio ed è per questo che lancia la sfida alla Città metropolitana di Reggio Calabria e alla Giunta Comunale del Comune di Reggio Calabria, colpevoli di non aver saputo gestire la questione dei rifiuti e di aver preso in giro tutta la città, e facendo credere che la colpa sullo stato delle discariche fosse della Regione Calabria, lanciando l’iniziativa “Autogestione dei punti di raccolta dei rifiuti”.

Reputiamo fondamentale rendere giustizia alla tesi da noi sostenuta, secondo cui le colpe ricadono sugli enti summenzionati e non sulla Regione, con questa operazione verità. Tutto ha inizio quando con la Legge regionale 11 agosto 2014, n. 14, si regolamenta il riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani in Calabria. L’art. 2 bis, comma 1, recita:

In caso di inerzia degli enti locali o delle comunità nell’attuazione delle disposizioni della presente legge, la Regione interviene in via sostitutiva previa diffida ad adempiere, entro un termine non superiore a trenta giorni, intimata dal dipartimento della Giunta regionale competente in materia di politiche dell’ambiente. Decorso tale termine la Giunta regionale nomina un commissario ad acta tra i dirigenti e i funzionari della pubblica amministrazione. Il provvedimento di nomina determina il compenso per l’attività del commissario, con esclusione dei dirigenti regionali, nel limite di 1.500,00 euro onnicomprensivi per ciascun incarico, con oneri a carico dei soggetti inadempienti. Il commissario ad acta conclude il proprio compito entro trenta giorni dalla nomina.

L’art. 4, comma 1, recita:

I comuni ricompresi in ciascun ATO esercitano in forma aggregata le funzioni di organizzazione del servizio di cui all’articolo 19 del D.L. 6 luglio 2012, n. 95 […], sottoscrivendo una convenzione e costituendo, per ciascun ATO, la Comunità di cui all’articolo 1, comma 2, lettera d). È facoltà dei Comuni degli ATO costituire consorzi, ai sensi dell’articolo 31 del d.lgs. 267/2000, nel rispetto delle disposizioni del d.lgs. 19 agosto 2016, n. 175 (Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica).

Il comma 1-bis dello stesso articolo dispone:

I Comuni ricompresi nell’ATO relativo al territorio della Città metropolitana di Reggio Calabria esercitano le funzioni di cui al comma 1 attraverso gli organi della medesima Città metropolitana, secondo l’ordinamento delle competenze stabilito dalla legge e dallo statuto.

Il comma 3, del medesimo articolo recita:

Le Comunità possono stipulare tra loro accordi finalizzati a promuovere il miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza del servizio di gestione dei rifiuti tra gli ATO, dandone opportuna informazione alla Regione.

L’art. 4-bis, al comma 1, dispone:

Per l’ATO relativo al territorio della provincia di Reggio Calabria, le funzioni della Comunità d’ambito di cui all’articolo 4 sono attribuite alla Città metropolitana di Reggio Calabria.

Alla luce di quanto premesso e per rendere chiaro quanto sia stata disastrosa la questione dei rifiuti, vogliamo anche far presente che dal 2016 l’ente Città Metropolitana continua a ricevere diffide e solleciti ad adempiere. La prima diffida risale al 21 aprile 2016, quando la Regione diffida la Città metropolitana affinché procedesse alla sottoscrizione della convenzione in forma associata del servizio in argomento. A seguito di questa diffida, il 25 luglio, giunge un sollecito ad adempiere entro 30 giorni, scaduti i quali si sarebbe proceduto alla nomina di un commissario ad acta con oneri economici a carico della Città metropolitana di Reggio Calabria. Il 30 settembre giunge nei confronti della Città metropolitana il secondo e ultimo sollecito, in cui da un ulteriore tempo di 15 giorni per sottoscrivere la convenzione per la gestione in forma associata del servizio di gestione dei rifiuti urbani. È chiaro come da 4 anni questa gestione della cosa pubblica è stata lasciata al caso, mentre i cittadini hanno pagato costi altissimi per la Tassa sui Rifiuti al netto di un servizio inefficiente, di debiti pregressi con l’azienda erogatrice del servizio e con emolumenti arretrati che spettano a tutti gli operatori ecologici.

Altra osservazione, per la quale non possiamo fare a meno di sottrarci, fa riferimento all’atteggiamento sia del sindaco metropolitano sia del vicesindaco comunale, i quali durante l’era Oliverio hanno sottaciuto le più nefande disfatte della loro epoca, adesso con un nuovo Governo Regionale tendono a tirare il petto in fuori e a fare la voce grossa, ignari che invece i cittadini sono al corrente delle loro malefatte.

Lasciato il campo politico-istituzionale, e senza entrare nella questione dei rapporti tra ente pubblico ed azienda erogatrice del servizio, delle condizioni e dei diritti dei lavoratori, della Tassa sui Rifiuti e sulla modalità di funzionamento del servizio, che meriterebbero uno spazio scritto infinito, entriamo nel vivo della nostra iniziativa. Prima di spiegare in cosa consiste questa iniziativa ci preme puntualizzare che il comitato si muove su principi basati sulla legalità e sul rispetto delle istituzioni, interagisce con esse creando un’interfaccia tra queste e i cittadini e agisce con assoluta diligenza, laddove possibile, in sostituzione della X Circoscrizione.

Da circa un mese molti residenti ci stanno chiedendo delucidazioni sul perché il servizio di raccolta dei rifiuti non viene più effettuato regolarmente, col passare del tempo alcuni residenti hanno iniziato ad alzare la soglia del malumore in quanto i rifiuti abbandonati all’esterno del portone iniziavano a creare disagi igienico-sanitari. Considerata l’iniziativa autonoma di alcuni residenti di conferire – erroneamente – i rifiuti in strada, ci siamo posti come promotori di una iniziativa concordata con gli stessi. Le finalità di questa iniziativa sono diverse, una su tutte è quella di canalizzare i residenti verso atteggiamenti responsabili nei confronti dell’ambiente, nonostante la situazione incresciosa rende poco attuabile questo atteggiamento.

A partire da lunedì 8 giugno 2020, il comitato di quartiere “Il Popolo di Archi” scende in campo a sostegno della cittadinanza e istituisce l’autogestione dei punti di raccolta dei rifiuti. In sostanza per ogni giorno che il servizio di raccolta salta i residenti sposteranno i rifiuti (fuori dai mastelli) dal loro portone all’esterno della strada, ovviamente in un punto segnalato al comitato di quartiere, il quale comunicherà alle autorità competenti che in quel punto ci saranno dei rifiuti che non sono stati ritirati. I punti di raccolta dei rifiuti autogestiti dovranno tener conto dei giorni prestabiliti per il conferimento e nel rispetto dell’ambiente. Ad esempio se il venerdì ci sarà la raccolta dei rifiuti indifferenziati, si posiziona il mastello all’esterno del portone, se in giornata l’operatore non ritira, si svuota il mastello e il sacco si posizione nel punto di raccolta autogestito.

Il fine di comunicare alle autorità competenti i punti di raccolta autogestiti esonera i residenti a qualunque azione sanzionatoria. Infatti non si tratterà di abbandono dei rifiuti ma di punto di raccolta autogestito. Il tempo stimato di durata di questa iniziativa è molto limitato, si presume due settimane, dopodiché il comitato ascolterà i residenti e metterà in campo altre iniziative di cui si è già discusso in fase preliminare. L’augurio è che le autorità competenti ci coinvolgano al tavolo delle discussioni per comprendere al meglio lo stato di fatto del servizio e mettere in campo ulteriori iniziative volte a non creare situazioni di pericolo per i residenti.